Regia / Direction
Alessio Genovese
Soggetto / Subject
Raffaella Cosentino e Alessio Genovese
Fotografia / Photography
Bruno Fundarò
Presa Diretta / Direct
Andrea Colaiacomo
Montaggio / Editing
Dario Indelicato
Sound Editor
Gianluca Stazi
Grafica / Graphics
Matteo Mangonara
Photo Reportage
Realizzato con il supporto di
Anno / Year
2013
Durata / Duration
62’
Sinossi / Synopsis
Ogni anno migliaia di cittadini stranieri vengono trattenuti all’interno dei Centri di Identificazione ed Espulsione (C.i.e.) italiani per non avere un regolare permesso di soggiorno. Possono restarvi rinchiusi fino ad un anno e mezzo senza aver commesso reato e senza essere stati condannati da un giudice. La detenzione amministrativa in Europa è la conseguenza estrema del funzionamento delle frontiere all’interno dell’area Schengen.Sono gli operatori della polizia di frontiera di Ancona e Fiumicino, seguiti nelle normali procedure di controllo e contrasto all’immigrazione irregolare, a mostrarci il funzionamento di tale spazio. Il tentativo è quello di descrivere l’idea che oggi è alla base dell’affermazione di una identità europea diversa da tutto ciò che non lo sia.
I C.i.e. sembrano essere la conseguenza estrema di questa idea. Per la prima volta in Italia, il Ministero dell’Interno ha autorizzato una troupe cinematografica ad entrare in queste strutture. Il muro di silenzio che circonda i C.i.e. e chi vi è rinchiuso si è aperto, in via del tutto eccezionale, al nostro breve passaggio per poi richiudersi nell’indifferenza di tutti i giorni. Sono luoghi che si raccontano da soli, istituzioni totali che ci ricordano i lager e i manicomi, dove a farla da padrone è la violenza, fisica e mentale. Gli “ospiti”, come vengono chiamati i trattenuti, sono persone private della loro identità. Finiscono rinchiusi per i motivi più svariati. La maggior parte di loro ha perso il permesso di soggiorno per effetto della crisi, molti altri hanno finito di scontare una pena in carcere, pochissimi sono quelli che arrivano dagli sbarchi. La percentuale più alta non viene rimpatriata. Allo scadere dei diciotto mesi vengono rilasciati con un foglio di via con il quale devono uscire dal territorio nazionale italiano entro pochi giorni. Molti di loro non vengono più riconosciuti dai loro consolati, se escono dal nostro per andare in un altro paese europeo vengono fermati e rimandati in Italia dove vengono riportati in un C.i.e. per altri diciotto mesi. Una storia assurda che sembra non finire mai.
Every year, in Italy, thousands of foreign citizens are kept inside the identification and expulsion centers because they lack a regular residency permit.
They may be kept there up to a year and a half without being guilty of a crime and without being convicted by a judge. Administrative detention in Europe is the extreme consequence of the operation of the borders inside the Schengen area. For the very first time in Italy, the Home office has authorized the access of a film crew to the Identification and Expulsion Centers. Finally, the wall of silence surrounding these centers and the people kept inside, has opened up, for our short visit, as an exception. But it was soon after closed in its daily indifference.